domenica 21 aprile 2013

La mia Italia: I laghi di Monticchio

Arrivo a Melfi con la squadra del Panzini per partecipare al concorso "Basilicata a tavola" che si  svolge nella città lucana in questi giorni. La gara tra scuole alberghiere nasce con l'intento di far conoscere il territorio e l'enogastronomia della zona del Vulture e consiste nel presentare un piatto realizzato con un prodotto tipico, servire e degustare un vino locale, creare un cocktail con un prodotto della terrotiro e presentare un itinerario nella zona del Vulture.

Appena arrivo a Melfi il mio sguardo è  rapito dalla maestosità del castello normanno che domina la città e dall'imponenza del Monte Vulture, antico vulcano inattivo da centinaia di anni.

L'escursione sul Vulture fa parte del programma e io devo ammettere di non essere preparata allo spettacolo che  si presenta davanti ai miei occhi appena arrivata ai laghi di Monticchio.  In questo luogo incantato i colori intensi della vegetazione che si risveglia in primavera, si rispecchiamo nelle diverse tonalità di azzurro delle acque e del cielo.

Nell'aria c'è un silenzio che si "sente" e che fa assaporare i profumi e i piccoli rumori prodotti dal vento e dagli animali che popolano indisturbati questa riserva naturale. Così capita che camminando lentamente lungo il sentiero che sale fino all'Abbazia di San Michese, ci si senta trasportati indietro nel tempo, quando i briganti vivevano in questi luoghi e si nascondevano nelle grotte del monte per sfuggire alla cattura.

All'Abbazia  ho  modo di apprezzare l'interessantissimo museo di storia naturale. Visitare il museo con una guida d'eccezione mi da la possibilità di apprezzare appieno la storia delle persone che  hanno abitato nei secoli questi luoghi.  Il nucleo sopra il  quale è  costruita  l'Abbazia di San Michele è costituito infatti da antiche grotte dove vivevano secoli fa i monaci brasiliani, primi occupanti del posto.  Dalla visita  apprendo con grande sorpresa e curiosità  che proprio in questi boschi vive  una farfalla notturna davvero speciale,  che proviene dalla preistoria e che è riuscita a sopravvivere fino ai giorni nostri.  Questo insetto esce in questo periodo dell'anno e vive soltanto cinque giorni, poichè sprovvisto di apparato boccale e quindi impossibilitato ad alimentarsi.  Dopo mesi trascorsi nel terreno sottoforma di crisalide, la farfalla vola con l'unico scopo di accoppiarsi e dare continuità alla sua specie,  per poi morire subito dopo aver deposto le uova.

La cappella di San Michele, all'interno dell'Abbazia, mi coglie di sorpresa e ho bisogno di sedermi ad ammirare la sontuosità di un luogo unico, con la cappella che è una vera grotta. Certe immagini non si possono descrivere, l'esperienza va semplicemente vissuta, senza fretta.

Fuori dall'Abbazia un sentiero in salita, abbastanza impegnativo, mi accompagna fino ad un punto panoramico stupendo dove non posso fare a meno di scattare una fotografia da portare a casa con me e da condividere con gli amici, sognando di tornare di nuovo in questo luogo sereno.















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